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al testo di Alessandra Jorio
Dalla terra alla luna
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Cogliemmo della luna,appena in tempo, Un filo sottilissimo d'argento Che intrecciammo alla punta degli scogli Lungo la spiaggia. L'altro capo, lo vorticammo ai polsi Ci scortico' le vene insieme al cuore. Un ultimo barlume di lampara, Poi fu silenzio e sciabordio di remi La luna fu mangiata dalla notte E noi dal mare. Dalla terra alla luna solamente Dista un filo d'argento: un'orizzonte Che divide la vita dall'abisso, Quasi un coltello. Con quella lama separammo il buio Dalla luce del giorno, che ci colse Le pupille ferite, e sorprendenti Gesti convulsi di sopravvissuti Incontro a un porto sconosciuto e ostile. Dalla trama sbiadita della luna Districammo a fatica qualche sogno Da nascondere in tasca E fu mattino.
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Arcangelo Galante
- 27/12/2020 07:38:00
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Piccoli fotogrammi, dipingono e danno forma alla trama di un poetico componimento. Un incontro, alla luce di una luna, complice e silente, rispecchiatasi nel mare dei ricordi, da tenere con sé, senza rivelarli ad alcuno. La luce del giorno non tarda ad arrivare, riportando ogni cosa alla realtà del vivere quotidiano, nell’attesa di cogliere, nuovamente, il sottilissimo filo d’argento da intrecciare alla punta degli scogli. Davvero una bellissima opera, gradita e piaciuta tanto.
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Giuseppe Terracciano
- 29/04/2019 12:07:00
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Una bella poesia! Complimenti!
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